Modello REDDITI e 770: scadenza il 29 gennaio
Doppia scadenza in arrivo (e stavolta definitiva) per la dichiarazione dei redditi e il modello 770 del 2024 riferiti all’anno 2023. Il 29 gennaio coincide infatti col termine entro cui vanno trasmesse le dichiarazioni tardive, cioè quelle non presentate entro la scadenza ordinaria dello scorso 31 ottobre 2024. Il calendario fiscale prevede appunto 90 giorni extra al di là della scadenza ordinaria per ravvedersi e recuperare l’omessa presentazione di un modello o dell’altro, laddove ovviamente ne ricorresse l’obbligo. In altri termini, la mancata consegna entro il 29 gennaio, equivarrebbe in buona sostanza all’omissione dell’adempimento.
Modello REDDITI tardivo: chi deve farlo
Qualunque dichiarazione 2024 relativa all’anno d’imposta 2023 che avrebbe dovuto essere consegnata tramite 730, modello REDDITI o IRAP, se trasmessa con un modello tardivo entro il 29 gennaio 2025 (servizio per cui è possibile chiedere assistenza a CAF ACLI Service Roma) sarà a tutti gli effetti considerata valida da un punto di vista tributario, coi normali effetti fiscali che si generano dalle situazioni di credito o debito, fatti salvi gli interessi e le sanzioni, applicati comunque in forma più lieve tramite ravvedimento operoso.
Modello REDDITI tardivo: sanzione ridotta con ravvedimento
Ad esempio, se dalla dichiarazione tardiva non emergesse nessuna imposta dovuta, il conto della sanzione sarebbe presto fatto perché si applicherebbe una multa pari a 1/10 della sanzione ordinaria (pari 250 euro), cioè in buona sostanza 25 euro di sanzione per effetto del ravvedimento operoso. Nel caso invece la dichiarazione fosse a debito, quindi con imposta dovuta, si dovrebbero versare, oltre all’imposta medesima, anche gli interessi calcolati a partire dalla scadenza ordinaria del 31 ottobre 2024, più la sanzione per omesso versamento, calcolata anch’essa a seconda del momento in cui avviene la regolarizzazione tardiva.
Modello 770 tardivo: cosa ci va indicato
Anche il modello 770 ha come scadenza ordinaria il 31 ottobre dell’anno successivo rispetto a quello cui si riferiscono i dati contenuti nel modello, e come per la dichiarazione dei redditi anche per il 770 il regolamento concede un’ulteriore “finestra” di 90 giorni (con sanzione pari a 25 euro) per i sostituti d’imposta tenuti alle ritenute fiscali sui compensi dei propri dipendenti o collaboratori, che non abbiano adempiuto alla trasmissione nei tempi canonici.
Nel modello tardivo (che può essere trasmesso con l’assistenza di CAF ACLI Service Roma) vanno dunque dichiarate le ritenute operate nel 2023 su:
- redditi di lavoro dipendente e assimilati;
- redditi di lavoro autonomo, provvigioni e redditi diversi;
- dividendi, proventi e redditi di capitale, ricomprendendo le ritenute su pagamenti relativi a bonifici disposti per il recupero del patrimonio edilizio e per interventi di risparmio energetico;
- locazioni brevi inserite all’interno della CU (articolo 4, del decreto legge 24 aprile 2017, n. 50, convertito con modificazioni dalla legge 21 giugno 2017, n. 96);
- somme liquidate a seguito di pignoramento presso terzi.
FONTE CAF ACLI