Studenti autonomi dal nucleo: ISEE più esigente
ISEE più esigente cogli aspiranti studenti autonomi dal nucleo familiare. L’innalzamento infatti dalla vecchia soglia di 6.500 euro a quella attuale di 9.000 euro rende le cose più complicate per quei ragazzi che vorrebbero appunto presentare un indicatore economico autonomo senza dover per forza aggregare i dati del nucleo di origine.
Con l’autunno alle porte, il clima che tira attorno alle domande per le DSU ISEE universitarie comincia a scaldarsi, vuoi per la richiesta di eventuali borse di studio o semplicemente per ricavarne agevolazioni sui costi di iscrizione e frequentazione.
Un aspetto decisivo è dunque l’autonomia dello studente, condizione che entra in ballo nel caso di quei ragazzi che per varie ragioni non figurano come residenti nel nucleo dei genitori, e quindi dal punto di vista anagrafico costituiscono un nucleo a sé: un caso classico è quello dei ragazzi coniugati o lavoratori che nel frattempo si sono trasferiti e hanno messo su casa per conto loro volendo comunque proseguire nel percorso accademico. È in questi casi, quindi, che sarà necessario verificare se ci sono effettivamente quei margini di indipendenza dal nucleo genitoriale.
Per capire allora se uno studente ai fini ISEE è davvero autonomo, l’indicatore andrà a valutare due aspetti sostanziali. Primo: la casa dove vive (e da quanto tempo ci vive). Secondo: la cosiddetta “capacità di reddito”, che può essere riferita o al singolo studente, qualora viva da solo, oppure in comunione col coniuge/compagno, se si tratta di studente sposato o convivente di fatto. Riguardo a quest’ultimo punto, come dicevamo, le pretese dell’ISEE si sono alzate con il salto da 6.500 a 9.000 euro dell’adeguato livello di reddito a partire dal quale lo studente può essere considerato autonomo, cosa che appunto rende più selettiva la soglia.
In senso logistico, invece, l’autonomia sussiste quando lo studente risiede “fuori dall’unità abitativa della famiglia di origine da almeno due anni rispetto alla data di presentazione della domanda di iscrizione per la prima volta a ciascun corso di studi, in alloggio non di proprietà di un suo membro”; cioè in pratica deve trattarsi di uno studente che da almeno due anni vive in un alloggio che non sia di proprietà di un membro della sua famiglia.
Detto altrimenti: se lo studente andasse a vivere, ad esempio, nella casa che il padre o la madre hanno ereditato a loro volta dai genitori (nonni del ragazzo) non potrebbe essere mai considerato autonomo secondo la logica dell’ISEE; stesso discorso per chi, da sposato o convivente, vivesse in un’abitazione che è di proprietà della famiglia del partner. Quindi in pratica se l’abitazione dove lo studente vive con il coniuge, fosse di proprietà dei nonni o dei genitori del coniuge, l’autonomia decadrebbe anche in questo caso.
FONTE CAF ACLI